Nel bagno del traghetto con mia moglie - Foggia Trasgressiva

Nel bagno del traghetto con mia moglie - Foggia Trasgressiva

Sono Nicola, un uomo di 37 anni, sposato con una donna di 40 e viviamo a Savona.
La mia sotira di vita parla di quando l'anno scorso intraprendemmo un viaggio sul traghetto per andare prima in Sicilia,
a Ragusa, dalla sua famiglia e poi in Sardegna a Sassari dalla mia.
La sotia si svolge prettamente per la prima parte del viaggio, dove ci ritrovammo i lgiorno successivo in traghetto a fare
merenda per poi dedicarci a un ottimo aperitivo.
All'interno del bar, la sala era piuttosto affollata, quindi io e mia moglie piuttosto che stare in fila, ci accomodammo a
un tavolo, aspettando che il cameriere si faeccese vivo per prendere le ordinazioni.
Ordinammo un paio di pizzette e qualche calzone farcito con due succhi di fruytta e passammo un'oretta nella sala del bar,
contemplando i turisti che ci circondammo.
Al tavolo di fianco a noi, un signore sulla sessantina di anni, faceva i complimenti a mia moglie per la sua bellezza,
raccontando aneddoti sul fatto che anche lui stava tornando in Sicilia, a Siracusa, dalla sua famiglia dopo un anno
travagliato a causa della separazione con quella che doveva essere sua moglie.
Nello specificò ci informò che la separazione era dovuta al fatto che ormai la loro passione non era più viva come
un tempo e negli anni a venire aveva riscoperto dalle ceneri di avere una fortissima sessualità nei confronti di
incontri con bellissime trans a Piacenza, ma facendo i lcamionista si poteva permettere il lusso di poter aver incontri con trans a
Torino fino a Trieste fino a Trapani.
Ironizzava in modo molto divertente sul fatto che l'unica volta che sua moglie lo aveva scoperto era perché aveva
invitanto una trans a casa suya, dopo avera conosciuta su un sito di incontri con una trans in pornostar questo arrivò alla conclusione sulla bellezza di mia moglie e concluse il tutto con un saluto molto particolare.
Si avvicinò lentamente, mi mise una mano sulla spalla, si tolse il cappello in forma di rispetto di mia moglie e
aggiunse, nemmeno a voce bassa, una frase che all'interno della sala del bar risuonò più o meno così:
"Fortunato lei, che ha a disposizione tale bellezza. Fossi in lei me la farei qui davanti a tutti, provocando invidia
a tutti i turisti".
Da questa frase partì tutto.
Cominciai a fare complimenti a mia moglie, fino al punto di farle la proposta di andare nel bagno del bar a fare sesso.
Sul momento mi diede del matto ma io le risponsi che la desideravo fortemente e volevo scoparla in quel preciso momento.
Non se lo fece ripetere due volte.
Andammo nel bagno delle donne e ci chiudemmo a chiave dentro uno di quelli privati.
Lei abbassò la tazza e si sedette, mentre io mi slacciavo i pantaloni, offrendogli il cazzo duro davanti al viso.
Dopo aver gustato delle delizie della sua bocca, le abbassai i collant fino alle ginocchia, sollevai le gambe e
infilai la testa tra le sue gambe, deliziandola della mia lingua e cominciando a succhiarle avidamente la clitoride,
mentre sentivo gli scatti sul suo pancino, provocanti dagli spoasmi di piacere.
A quel punto mi rialzai e lei appoggiò le mani sul coperchio della tazza del water e io cominciai a penetrarla
con un orecchio di riguarndo nel caso sentissi entrare qualcuno in bagno.
Nel mentre i suoi collant mi infastidivano terribilmente perchè, ad ogni singolo colpo, le mie palle sbattevano
contro l'elastico dei collant, scavalcandolo e ogni volta che tornavo indientro lo riscavalcavano nuovamente, dandomi
fastidio.
Presi una decisione e le strappai i collant, ignaro che si fosse dimenticata di prendere con sè altri collant.
Si arrabbiò subito per il gesto da me compiuto.
Ci ricomponemmo e andammo in camera dove l'unica cosa che seppi fare, oltre a farle le scuse, fu qualla di porgerle
un paio dei miei calzini bianch ie in spugna.
Andò ancora di più su tutte le furie e mi disse che almeno fino a cena non voleva più vedermi, scuendo dalla cabina.
A quel punto rimasi solo, sorridendo del mio errore e mandandole sms pdolci per farmi perdonare.
Feci quindi l'unica cosa che era rimasta.
Avanedo i lcazzo ancora bagnato dei suoi uomini melo toccai e portai le dita alla bocca, gustandoli e quindi cominciai
a farmi una sega.
Come storia è più buffa che eccitante ma mi diverte sempre una sacco raccontarla.
Buona giornata a tutti

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